ROMA (ITALPRESS) – The Competition and Market Authority has expanded the investigation process initiated against Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, WhatsApp Ireland Limited and Facebook Italy Srl – indicated as Meta – with reference to the contract terms WhatsApp Business Solution Terms.
These conditions exclude from the WhatsApp platform, from 15 October 2025, Meta AI competitors in the AI Chatbot service market. At the same time as the extension of the object of the current investigation, the Authority also initiated the procedure for the adoption of any precautionary measures with regard to the new contractual conditions of WhatsApp Business Solution Terms (introduced on 15 October 2025) and the integration of additional new instruments of interaction or functionality of Meta AI in WhatsApp.
Caro vita e salari fermi
According to the Authority “this modification of contractual conditions is likely to limit production, outlets or technical development in the AI Chatbot service market, to consumer damage, and constitutes a possible violation of Article 102 TFEU”. Moreover, the Authority believes that “the violation of Meta’s competition law can affect, in a serious and irreparable way, the market’s litigation, because of the poor consumer propensity to change the habits that hinders the transition to competitive services”.
La casa: il nodo nelle grandi città
– Photo IPA Agency –
Mercato del lavoro e precarietà
(ITALPRESS).
Mutui, tassi e regole d’accesso
Per comprendere perché il mutuo sia spesso fuori portata, è utile ripercorrere gli elementi che determinano l’accesso al credito e il costo finale dell’operazione:
Reddito e stabilità contrattuale – Le banche valutano solidità del reddito, tipologia di contratto e anzianità lavorativa. Contratti brevi o discontinui pesano negativamente.
Rapporto rata/reddito – In genere la rata non dovrebbe superare una quota del reddito netto mensile. Con salari contenuti, anche immobili di media fascia generano un rapporto sfavorevole.
Capitale iniziale e spese – Oltre al prezzo dell’immobile servono anticipo, imposte, notaio, perizie e assicurazioni. Senza risparmi pregressi, l’operazione diventa proibitiva.
Tassi di interesse e durata – L’aumento dei tassi incide direttamente sulla rata; durate più lunghe riducono la rata ma aumentano il costo totale del finanziamento.
Garanzie aggiuntive – Fideiussioni familiari o garanzie pubbliche possono aiutare, ma non tutti possono contare su reti di supporto adeguate.
Questi fattori, combinati con i livelli dei prezzi nelle aree centrali di Milano e Roma, spiegano perché molti rinuncino o rimandino l’acquisto.
Cosa possono fare i giovani e le istituzioni
Per attenuare il divario tra costo della vita e redditi, serve una regia condivisa. Di seguito alcune possibili direttrici di azione, presentate come spunti pratici e di policy:
Rafforzare le competenze: investire in skill ad alta occupabilità – digitale, green, data, vendite complesse – può migliorare il potere contrattuale e le prospettive salariali.
Pianificare il risparmio: creare un budget mensile rigoroso, automatizzare piccoli accantonamenti, costruire un fondo di emergenza riduce la vulnerabilità. Inoltre, comprendere cos’è il reddito passivo può aiutare i giovani a costruire nel tempo fonti di guadagno alternative, rendendo più sostenibile il percorso verso l’indipendenza economica.
Valutare aree emergenti: quartieri semi-centrali o città intermedie offrono talvolta prezzi più accessibili a fronte di una qualità della vita ancora elevata.
Usare strumenti pubblici: informarsi su garanzie statali per i mutui e su eventuali misure su affitti, residenze per studenti e giovani lavoratori.
Promuovere contrattazione e produttività: politiche che leghino salari e produttività, detassazione dei premi e incentivi all’innovazione possono sostenere il potere d’acquisto.
Ampliare l’offerta abitativa: piani per housing a canone sostenibile, recupero del patrimonio esistente e partenariati pubblico-privati riducono la pressione sui prezzi.
Semplificare l’accesso al credito: criteri più flessibili per giovani con prospettive di carriera, valutazioni che considerino percorsi professionali moderni e supporti mirati alle caparre iniziali.
La difficoltà dei giovani italiani nel raggiungere l’autonomia non è solo un fatto individuale, ma un tema che tocca crescita, innovazione e coesione sociale. Senza un riequilibrio tra costo della vita e retribuzioni, e senza un’offerta abitativa compatibile con i redditi d’ingresso, si rischia di prolungare il periodo di dipendenza familiare e di rallentare scelte fondamentali come formare una famiglia o investire nella propria formazione. Politiche coordinate su salari, casa e credito, unite a scelte consapevoli sul piano personale, possono restituire ai giovani prospettive concrete, tempi di realizzazione più rapidi e un cammino credibile verso la piena indipendenza economica.
